Primavera 2006 Operazione Quirinale Sette anni fa tutto era cominciato più o meno allo stesso modo, e si finì con Giorgio Napolitano al Quirinale. Il 9 e 10 aprile, Silvio Berlusconi aveva perduto le elezioni politiche senza perderle veramente; l’Unione di Romano Prodi le aveva vinte senza giovarsi d’un successo rotondo: circa 24.000 voti di scarto. A caldo, il Cav. grida alla vittoria mutilata e denuncia brogli elettorali (chiederà anche un riconteggio delle schede che si rivelerà pleonastico), poi cambia idea e propone una soluzione tanto sensata quanto sgradita al cocciuto professore bolognese: un governissimo Unione-Casa delle libertà. Alessandro Giuli 17 APR 2013
Quirinabili, guida alla diffidenza Le donne al Quirinale, certo, meglio ancora se Emma Bonino (altrimenti Pannella chi lo trattiene più dalle sue devastazioni) o Laura Boldrini, in omaggio all’umanitarismo apolide dallo sguardo equoreo; ma ci sono pure le ministre Paola Severino e Annamaria Cancellieri, la post comunista Anna Finocchiaro e chissà chi altre. Quanto agli uomini, ai quirinabili emeriti o a quelli per vocazione, per concessione d’una seconda possibilità, per calcolo strategico, per volontà di pacificazione nazionale o per diritto alla vendetta di parte, per meriti o demeriti artistici, per plebiscito presuntivo o per mancanza di alternative: a volerne qui censire nomi e cognomi si finirebbe nelle pagine interne, e non è il caso. Alessandro Giuli 11 APR 2013
Guai ai saggi Il vilipendio alla saggezza non è un reato, ma un’idiozia sì. E nella sua versione italiota sta diventando un vezzo politico: guai a coloro che sanno. Ora va di moda insolentire i così detti “saggi” nominati dal presidente della Repubblica, che poi sarebbero soltanto competenti nelle materie economico-costituzionali e “facilitatori” di un dialogo parlamentare tutto immaginario, destinato a modesta fortuna. Buttafuoco L'egopatia di Rosario Crocetta che vuole rifare l'Italia con la Sicilia che non ci sta più - Merlo La rimozione del Caimano - Cerasa Il berlusconicidio senza monetine Alessandro Giuli 04 APR 2013
Messaggi al Quirinale Quelli che “Napolitano non si azzardi” Il comunista che salvò l’Italia è ancora al centro dello psicodramma nazionale, carico di responsabilità costituzionali, più o meno ambiguamente musealizzato nella teca della “sua saggezza” verniciata dai capipartito o dai quirinalisti dell’ultim’ora, sottoposto a pressioni convergenti e che tuttavia puntano in direzioni opposte. Che cosa voglia Giorgio Napolitano è in fondo chiaro: stabilità, coesione nazionale, sveltezza nella composizione di un esecutivo politico e di stampo europeo (non necessariamente privo di autorevoli componenti extra partitici). Alessandro Giuli 27 MAR 2013
Grilli per fiaschi Il senatore e capogruppo grillino Vito Crimi poteva anche risparmiarsi quelle scuse rivolte ieri ai giornalisti. Se davvero gli stanno “sul cazzo”, come aveva affabilmente dichiarato il giorno prima agli occasionali intervistatori della “Zanzara”, è nel suo pieno diritto manifestarlo. E poi non è nemmeno così lontano dal vero. Sulla categoria dei giornalisti politici esiste una letteratura, per lo più autobiografica, talmente incensatoria da contemplare la vaporosa ammissione della propria pigrizia, vischiosità e devozione al divanetto del Transatlantico. Alessandro Giuli 23 MAR 2013
Tra i due Conclavi, il più teocratico è quello per il Quirinale C’è Conclave e Conclave. Quello messo su dal Vaticano per eleggere il successore di Joseph Ratzinger al soglio pontificio ha caratteristiche apparentemente immutate nei secoli e si è sedimentato intorno a una visione teocratica del papato. Un cerimoniale sofisticato, titoli e formalismi tardoantichi – in origine la parola “Papa” non è che l’abbreviazione acrostica di “Pater patratus”, supremo grado dell’iniziazione ai misteri di Mithra – insieme con vistosi apparati simbolici corredano l’adunata delle Congregazioni che si riuniscono a porte chiuse con precisa meticolosità. Alessandro Giuli 07 MAR 2013
In fondo a destra c'è Monti La migliore introduzione al nuovo libro di Antonio Polito – “In fondo a destra”, Rizzoli – l’ha idealmente scritta Silvio Berlusconi con la sua promessa elettorale di restituire agli italiani l’Imu del 2012. Nel caso del Cav. si può parlare di un “genere politico-letterario” (l’idiosincrasia verso le tasse) che precipita nel colpo di teatro, come già accaduto con l’Ici nel 2006. Più in profondità, invece, si deve riconoscere, come fa Polito conversando con il Foglio, che “Berlusconi ha nuovamente risvegliato l’Italia maggioritaria dei ceti proprietari di case, ha segnalato che il problema esiste e nessuno prima di lui s’era adeguatamente posto il problema degli effetti sociali dell’Imu. Alessandro Giuli 05 FEB 2013
Prospero Gallinari E’ morto il brigatista irriducibile che fu boia di Aldo Moro. Lanfranco Pace se lo ricorda così Prospero Gallinari è morto a sessantadue anni senza un’ombra di pentimento. Contadino di Reggio Emilia, figlio robusto di braccianti poverissimi (“Prospero forte come due uomini”, diceva il padre alludendo alla sua complessione), “un autentico figlio del comunismo italiano”, dice ora di lui Lanfranco Pace, ex di Potere Operaio con lontani rapporti di consuetudine nel paesaggio brigatista. Pace conosce Prospero quando l’ex figicciotto è già divenuto “Gallo”, un capo br fatto e finito, protagonista del rapimento di Aldo Moro. “Lo vidi in piena notte sotto casa mia – racconta Pace – poco dopo l’uccisione del presidente della Dc, mi aspettava con altre persone: ‘Ti dobbiamo parlare’. Alessandro Giuli 15 GEN 2013
Il Cav. e Monti, due stili a duello Quello di Mario Monti e Silvio Berlusconi è un duello tra vasi non comunicanti nei quali scorrono due egocentrismi smisurati e opposti. Due emisferi, due caratteri, due stili che si fronteggiano senza un comune denominatore, se non quello della koinè padana. Ma anche a questa latitudine non c’è condivisione riconoscibile: mitteleuropeo glaciale, il professore bocconiano, nato insubre (Varese) e proiettato verso il decisionismo asburgico temperato dal protestantesimo berlinese; milanese di nascita ma brianzolo per vocazione, il Cav. Leggi Monti attacca: "Bersani succube di Cgil e Vendola, Pdl estremo e settario" - Leggi Un democratico riluttante di Marco Valerio Lo Prete - Leggi Bersani vede Renzi: "Matteo avrà un ruolo attivo" Alessandro Giuli 03 GEN 2013
L'ultimo Napolitano Orgogliosamente convenzionale, ma nient’affatto rinunciatario o distaccato. L’ultimo discorso alla nazione di Giorgio Napolitano non aveva il sapore del congedo paternalista di alcuni suoi predecessori (per esempio Carlo Azeglio Ciampi, altamente retorico e più sentimentale): freddo quanto basta nella sua densa esposizione, il capo dello stato ha dato l’impressione di voler testimoniare fino in fondo la sua vocazione di politico tradizionale. Del resto spetta ancora a lui la facoltà di conferire l’incarico al prossimo presidente del Consiglio. Alessandro Giuli 01 GEN 2013